Ho sempre ammirato e stimato Gualtiero Marchesi per essere stato un genio dell’arte culinaria, un autentico innovatore, un paladino della cucina italiana. Uno che, pur in un periodo storico nel quale le televisioni richiedono quasi più cuochi che mignotte, si è sempre dedicato a orizzonti più strettamente professionali. Per questo ci sono rimasto male quando ho saputo che ha firmato due panini e un dolce per Mc Donald’s Italia. Non dico così male come quando ho visto Lucas e Spielberg stuprare la salma di Indiana Jones, però male. Sia chiaro, non ne faccio una questione politica o ideologica: se Mc Donald’s non fosse un’odiosa multinazionale che rade al suolo la foresta amazzonica, praticante una politica salariale analoga alla schiavitù e dinamiche orwelliane di controllo dei dipendenti sarebbe assolutamente lo stesso. Il punto qui è che, per forza di cose, i prodotti di un fast food devono essere di produzione industriale, basati su materie prime scadenti e assemblati e confezionati da personale non qualificato: da un po’ di tempo va di moda chiamarli “ristoranti”, ma siamo seri, è roba con poca poca più dignità di un distributore di merendine. Non dico di non averci mangiato qualche volta, quando passo da Firenze sud mi fermo spesso al Burger King a mangiare uno di quei mostri enormi traboccanti di roba, ma lo faccio conscio di ingerire merda, non mi convinco di essere da Ferran Adrià. Insomma, accostare l’alta cucina a Mc Donald’s mi suona un po’ come dare il nobel per l’astrofisica a Branko, o come se Emergency prendesse come testimonial Darth Vader.
Per tutte queste ragioni, la marchetta di Marchesi mi ha infastidito parecchio. Certo, non mi ha tolto il sonno, ma ogni tanto ci ripensavo, tornava fuori nelle chiacchiere con gli amici. Tant’è che ieri sera a cena, argomentando per l’ennesima volta su quanto pretenderesti per sputtanare il lavoro di una vita, un mio amico dice “altro che Marchesi, i panini glieli dovrebbe fa’ la Maria de Faliero”. Stanotte mi sono alzato, mi sono seduto al pc e ho livellato il karma con l’immagine che segue. Ora mi sento più sereno.
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